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Premessa

A partire dagli anni ‘80, la letteratura psico-pedagogica ha evidenziato l’importanza delle cosiddette Non Cognitive Skills, intese come tratti della personalità di un individuo che influenzano la sua capacità di perseguire gli obiettivi (coscienziosità, autoefficacia, stabilità emotiva, apertura mentale…), la qualità delle relazioni (intelligenza emotiva, empatia, cooperazione, negoziazione e gestione conflitti) e la capacità di prendere decisioni e affrontare la realtà (flessibilità, problem solving, decision making, creatività).   Una vasta letteratura scientifica ha confermato la capacità predittiva delle competenze non cognitive per la riuscita scolastica, lavorativa, relazionale e anche per il benessere psico-fisico dell’individuo. Restano aperte alcune questioni che influenzano l’aspetto pratico della tematica: come implementare nelle scuole un approccio basato su queste teorie, quello che in gergo pragmatico si definisce la “messa a terra”. I punti di riferimento di questo approccio sono:

  • la definizione condivisa delle competenze non cognitive, variamente denominate (socio-emotional skill, soft skill, character skill e via dicendo) che consenta la rivisitazione del curricolo centrandolo anche sugli aspetti socio-emotivi;
  • lo sviluppo delle competenze non cognitive (come si educano) ovvero qual è il ruolo dei docenti e della scuola nel realizzare una didattica che consenta di svilupparle;
  • la misurazione (e la conseguente valutazione/certificazione) di queste dimensioni in quanto esse non sono direttamente osservabili nelle normali pratiche scolastiche ed è necessario pertanto individuare metodi ed indicatori affidabili;
  • l’effetto che esse hanno sugli apprendimenti disciplinari e più in generale sulla qualità della vita.

Per la scuola che vuole impegnarsi sull’educazione delle competenze non cognitive si tratta pertanto di:

  1. definire le competenze non cognitive con modalità condivise per rendere possibile realizzare un curricolo in grado di svilupparle e allo stesso tempo tale da garantirne il livello di padronanza in relazione al livello EFQ dell’indirizzo di studi nel quale si opera;
  2. condividere un approccio alla progettazione che includa attività e metodologie in grado di sviluppare anche le competenze non cognitive;
  3. definire come misurare (valutare e certificare) le competenze non cognitive adottando strumenti che consentano sia la valutazione formativa (finalizzata alla crescita della consapevolezza del soggetto in apprendimento) sia la valutazione sommativa che possa portare al termine del percorso alla certificazione anche di queste competenze.

I 3 Partner Fondatori del Progetto

In questi anni ERSAF e l’ente bilaterale ENBAS, in collaborazione con la Fondazione per la sussidiarietà, hanno attivato un percorso di ricerca-azione rivolto all’introduzione nel curriculum di studio della secondaria di secondo grado lo sviluppo (l’educazione) delle competenze non cognitive ritenute fondamentali per lo sviluppo della persona (benessere) e per il successo formativo.


Il Lavoro sulle Competenze

Nella fattispecie si è lavorato sulle competenze non cognitive definite dal modello LifeComp emanato mediante le Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 ed aggiornato mediante la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22 maggio 2018, riportiamo in sintesi nella tabella seguente il framework LifeComp.

 

Area Competenze Definizione
Personale Autoregolazione Consapevolezza e gestione di emozioni, pensieri e comportamenti
Flessibilità Capacità di gestire le transizioni e l’incertezza e di affrontare le sfide
Benessere Ricerca della soddisfazione nella vita, cura della salute fisica, mentale e sociale e adozione di uno stile di vita sostenibile
Sociale Empatia Comprensione delle emozioni, delle esperienze e dei valori di un’altra persona e saper dare risposte appropriate
Comunicazione Utilizzo di strategie di comunicazione pertinenti, di codici e strumenti specifici a seconda del contesto e del contenuto
Collaborazione Impegno in attività di gruppo e lavoro di squadra in cui si riconoscono e rispettano gli altri
Imparare ad imparare Mentalità di crescita (Imparare ad imparare) Credere nel potenziale proprio e degli altri di imparare e progredire continuamente
Pensiero critico Capacità di valutare informazioni e argomenti per sostenere conclusioni motivate e sviluppare soluzioni innovative
Gestione dello apprendimento Pianificazione, organizzazione, monitoraggio e revisione del proprio apprendimento

Il Finanziamento del MUR

La Presidenza del Consiglio dei Ministri stanzia un contributo ministeriale previsto dal capitolo 1679 della Legge di Bilancio 2023 e per mezzo del Ministero dell’Università e della Ricerca finanzia la nostra ricerca sulle competenze caratteriali nella misura di 1.500.000 euro per il triennio 2023-2025. Grazie a questo finanziamento nasce un approccio metodologico opportunamente strumentato (basato sulla piattaforma FINDYOURGOAL.IT) che ci permette di proporre alle scuole interessate di realizzare una ricerca-azione che consenta di implementare direttamente in classe l’approccio didattico centrato sulle competenze non cognitive.

Il nostro intento è quello di assegnare alla definizione di “talento” un’accezione scientifica basata sulla interrelazione tra il possesso delle competenze cognitive e quelle non cognitive in modo di valutare la correlazione tra il possesso delle LifeComp ed il successo scolastico nonché lavorativo.



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