eCampus

Written by on Marzo 17, 2017

In un sistema socio-economico, come il nostro, caratterizzato da elevata instabilità e dunque sempre più lontano dall’equilibrio, istruzione e formazione non possono rappresentare delle esperienze chiuse e concluse una volta per tutte e nemmeno dei sistemi statici di trasmissione di conoscenze e competenze.

Il bisogno di istruzione e formazione non si configura più, semplicemente, come una carenza che deve essere riempita, ma come un divario tra l’eccesso di informazioni e competenze circolanti e la capacità di acquisirle personalmente per raggiungere determinati obiettivi conoscitivi o pratici. La domanda di istruzione e formazione che proviene dal mondo giovanile e dagli adulti che decidono di rientrare nel sistema dell’istruzione e della formazione deriva dalla diffusa percezione (giovani) e dalla concreta esperienza (adulti) che il lavoro – inteso come espressione del rapporto attivo individuo-mondo –è cambiato di segno. I profili professionali non solo si sono moltiplicati ma si sono arricchiti di crescenti competenze di contenuto tecnico-scientifico, ma anche di contenuto relazionale, valoriale, gestionale, culturale, etico.

Alla origine di questa trasformazione c’è l’evoluzione storica dello statuto della scienza e della tecnica: dalla scienza per il sapere, su cui si è fondata la modernità, alla scienza per fare, alla scienza per agire.

La scienza, uscita dalle università per entrare nelle fabbriche, oggi si diffonde sul territorio, grazie alle nuove tecnologie, che incidono profondamente sugli stili di vita. Diciamo “società della conoscenza” per evidenziare la materia prima di cui sono fatti oggi i sistemi economici, sociali, culturali, tecnologici. Ma anche perché è diventato necessario imparare da capo il mondo e la società: completata la raccolta delle informazioni circa il mondo e la società e organizzate queste informazioni nelle sterminate banche dati, di cui oggi disponiamo, diventa necessario passare alla ricerca e alla elaborazione del senso di queste informazioni, del significato di questi dati, che restano inerti se non vengono trasformati in conoscenza, se non vengono strutturati in esperienza.

Di qui l’importanza che l’istruzione e la formazione professionale, l’istruzione universitaria e la ricerca scientifica e tecnologica hanno assunto non solo sul fronte del lavoro e dell’economia, ma anche e soprattutto sul fronte dell’appartenenza. La radice del disagio sociale, oggi, non è più la carenza di risorse e di mezzi, ma la carenza di conoscenza e di competenza.

Motivazioni e obiettivi

La Fondazione eCampus nasce da una lettura approfondita e responsabile di questa complessità, condotta da persone impegnate per anni sul fronte dell’istruzione, che si sono assunte responsabilità importanti nel progettare e promuovere lo sviluppo del sistema italiano dell’istruzione e della formazione professionale negli ultimi decenni, maturando una notevole e riconosciuta esperienza organizzativa e didattica.

Per mettere a disposizione questo patrimonio di conoscenze e di competenze, si è decisa l’istituzione di un centro di iniziativa – senza scopi di lucro e con esclusive finalità culturali e di pubblico servizio – tale da poter operare a tutto campo nel settore dell’istruzione e della formazione professionale, con particolare riferimento all’istruzione universitaria e alla ricerca scientifica e tecnologica attinente al settore medesimo.

La Fondazione e -Campus si propone di dare un contributo qualificato al sistema dell’istruzione e della formazione professionale (nel senso più ampio del termine e non solo in quello specifico definito dalla riforma Moratti) in Italia, riservando particolare attenzione alla domanda territoriale, alla professionalizzazione dei curricoli, al miglioramento e potenziamento dei sistemi di insegnamento-apprendimento sviluppando la ricerca di base e la ricerca applicata sull’apprendimento, al supporto tecnico-scientifico ma anche didattico e organizzativo degli enti e delle istituzioni che operano sul campo.

Nello specifico, chiarisce nel proprio statuto, assume i seguenti compiti istituzionali (art.3/3):

  • favorire la costituzione e lo sviluppo di istituzioni educative e culturali;
  • promuovere e sostenere iniziative tendenti a introdurre nei percorsi formativi superiori e universitari esperienze innovative sia dal punto di vista organizzativo che didattico (ivi comprese quelle della formazione a distanza e dell’e-learning, sulla base delle indicazioni e delle risoluzioni dell’Unione europea);
  • incentivare la ricerca sui processi di apprendimento attraverso la costituzione di un centro studi e documentazione denominato ‘Centro ricerche sull’apprendimento’.

Si tratta di un servizio all’istruzione che si vuole qualificare per la fornitura ai propri referenti di soluzioni concrete, legate ai reali fabbisogni espressi dal «tessuto economico, sociale e produttivo del Paese»  (art.3/4), invertendo la tendenza ad ampliare a dismisura l’offerta di istruzione e formazione professionale per elaborare invece una offerta legata alla domanda reale dei giovani, delle famiglie, delle imprese, delle amministrazioni pubbliche, delle istituzioni educative.

Ci pare infatti che una delle cause dell’insuccesso scolastico e della scarsa produttività del sistema italiano dell’istruzione e della formazione professionale, rispetto a quello di altri paesi europei, stia proprio nella debolezza delle connessioni con gli altri sistemi: economico-produttivo, amministrativo, scientifico, sociale e culturale.

La Fondazione e -Campus si propone come snodo promotore e facilitatore di relazioni efficaci tra sistemi, persone, istituzioni, gruppi sociali, mettendo a disposizione di tutti metodologie praticabili, conoscenze avanzate ma testate sul campo e consolidate nella pratica, creatività didattica e innovazione valutativa, con lo scopo di favorire la creazione di capitali intellettuali, personali e collettivi, quantitativamente e qualitativamente misurabili.

Strutture e attività

Gli obiettivi della Fondazione eCampus potrebbero risultare troppo generici. In realtà il progetto prevede strutture e processi molto operativi e mirati.

Tra le strutture – oltre a quelle gestionali e organizzative previste dalla figura giuridica della fondazione – evidenziamo:

  • il Centro ricerche sull’apprendimento, che ha la funzione di supportare scientificamente e tecnicamente ogni iniziativa di istruzione e di formazione;
  • il Consiglio scientifico, che ha la funzione di sviluppare le politiche del servizio, di monitorare la domanda e di valutare e perfezionare l’offerta;
  • il Centro di documentazione nel quale confluisce la produzione scientifica (editoriale e multimediale) nazionale e internazionale, quella prodotta dalla stessa Fondazione, una piattaforma di collegamento con le banche dati più importanti in materia.

Tra i processi evidenziamo:

  • un modello di programmazione aperto, per rispondere a tutte le domande che provengono dal campo;
  • un modello di gestione flessibile, per cui i diversi progetti possono essere gestiti direttamente dalla Fondazione, in quanto tale, ma possono essere anche affidati a partner e a società create ad hoc;
  • un modello di marketing, centrato sui destinatari, siano essi persone fisiche (studenti, ricercatori, a favore dei quali sono anche istituite borse di studio) o enti giuridici;
  • un modello organizzativo a impianto orizzontale, con strutture centralizzate, ma anche con strutture distribuite sul territorio, che risultassero necessarie per aumentare l’efficacia del servizio.

 L’istruzione come impegno primario

La Fondazione eCampus, nel panorama delle istituzioni no profit italiane che si occupano di cultura e di istruzione, si qualifica per aver scelto un unico oggetto: quello dell’istruzione. Oggetto complesso, socialmente ed economicamente difficile, ma nodale per chiunque.

È luogo comune introdurre l’istruzione quando occorre affrontare uno dei gravi problemi che oggi sfidano la nostra come le altre società del mondo. Si tratti di povertà, di fame, di competitività dei mercati, sempre all’istruzione si finisce con il riferirsi. Il che ha prodotto l’effetto controintuitivo di dilatare (e persino dilazionare) la soluzione dei problemi, nella convinzione che il processo di apprendimento e quello educativo conseguente siano processi molto lunghi.

A noi pare che si possano invece ridurre tempi e costi di questa impresa, introducendo nel sistema dell’istruzione e della formazione metodologie e tecnologie, nuove e tradizionali, con una logica diversa da quella dominante: se l’istruzione diventa una funzione dell’educazione e dunque assume la persona (nella concretezza della sua identità e del contesto nel quale vive) come centro della sua operatività e della sua ricerca; se, in altri termini, l’istruzione si pone come obiettivo quello di insegnare ad agire le relazioni interpersonali e produttive e quello di produrre apprendimento concreto, cioè spendibile nel lavoro e nelle altre relazioni socio-economiche e socio-culturali, la velocità di risposta alle sfide correnti aumenterà notevolmente.

Ciò che serve è spostare il baricentro dalle metodologie e dalle tecnologie ai bisogni reali delle persone. In questo modo si possono individuare meglio le modalità più corrette per l’applicazione utile di entrambe. L’istruzione non è l’unica modalità di apprendimento. Ma è un valido strumento se si pone l’obiettivo di insegnare a imparare.

La Fondazione e -Campus si pone anche l’obiettivo di insegnare a insegnare.



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